Nell’entroterra di Senigallia, alla sommità di un colle sulla riva sinistra del fiume Nevola, sorge Corinaldo, uno dei “Borghi più belli d’Italia” e insignito di vari premi e riconoscimenti sia per i suoi prodotti tipici che per accoglienza e proposta turistica.
Sorto nel V secolo d.C. per volere di Papa Urbano V, per mano di alcuni fuggitivi della vicina città romana di Suasa, che si stabilirono nell’attuale territorio comunale, per sottrarsi alle razzie dei Goti, Corinaldo viene ricostruita completamente nel 1367. A questa totale ricostruzione si devono le attuali mura, progettate dall’architetto militare F. Di Giorgio Martini, riconosciute tra le più imponenti e meglio conservate di tutto il centro Italia. Queste imponenti mura, dotate di porte, baluardi poligonali, torri di varia forma e bastioni, resistettero ad un durissimo assedio da parte del duca Francesco Maria della Rovere.
Il borgo è tipicamente medievale e, in un susseguirsi di vicoli e abitazioni, ci si ritrova in un luogo magico, al di fuori del tempo, dove ogni giorno si può assistere a diversi eventi ed ambientazioni a tema.
Le bellezze architettoniche di Corinaldo, per lo più settecentesche, sono davvero tante: la Piaggia, detta Cento Scale, l’ampia scalinata che porta fino in cima al colle; il Palazzo Comunale, che nel 1700 fu ricostruito sul precedente edificio rinascimentale; il Teatro Carlo Goldoni, di epoca ottocentesca e dove si può ancora oggi ammirare l’ingegnoso dispositivo in grado di alzare o abbassare la platea; la Chiesa dell’Addolorata, di pregiato stile barocco; il Santuario dedicato a Santa Maria Goretti, dove è riposta una sua reliquia e la stessa Casa Natale della santa; la Chiesa del Suffragio e quella seicentesca di San Francesco.
Di interesse storico artistico è senz’altro la Civica Raccolta d’Arte “Claudio Ridolfi”, pittore veneto del 600 che qui trascorse parte della vita e morì, lasciando alcune bellissime opere barocche. Assolutamente imperdibile è anche la Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari, dove si possono ammirare i costumi di sartoria realizzati per la rievocazione storica “Contesa del Pozzo della Polenta“, che si tiene ogni penultimo weekend di luglio.
Questa antica rievocazione storica, nasce da una leggenda, ma rievoca di fatto la vittoria riportata dai corinaldesi nel 1517 sull’esercito dello spodestato Duca di Urbino Francesco Maria I della Rovere, che assediò invano per venti giorni Corinaldo. La leggenda narra di un contadino che durante l’assedio si riposò mentre trasportava un sacco di farina di mais, questo cadde nel pozzo accidentalmente e la farina divenne polenta, riuscendo a sfamare i provati corinaldesi.
Altra imperdibile occasione per visitare questo bellissimo borgo è partecipare a uno dei tanti eventi proposti dalla città palcoscenico, il più famoso dei quali è senz’altro la Festa delle Streghe che si tiene dal fine settimana precedente fino al 31 ottobre, e che trasforma le vie del borgo in un pauroso ambiente horror.
Ma oltre alle rievocazioni e agli spettacoli, Corinaldo merita senz’altro una degustazione dei suoi prodotti tipici: gli insaccati di Frattula, i tagliolini grano e fava, le Pecorelle, dolce tipico, l’olio extravergine di oliva, la porchetta, i vincisgrassi, tipica lasagna marchigiana, e il famoso bianco Verdicchio dei Castelli di Jesi.