Nelle Marche sulle tracce di Lorenzo Lotto

Questo artista, nato a Venezia nel 1480, divenne molto famoso e apprezzato da giovane, grazie alla sua osservazione realistica, al contenuto spirituale delle sue opere e alla sua opera di ritrattista, dalle quali si denota una grande capacità introspettiva. La biografia di Lorenzo Lotto è molto legata alle Marche, che lo accolsero negli ultimi anni della sua vita, quando era ormai decaduto come artista e economicamente rovinato. Si ritira infatti a Loreto nel 1552, e dove vivrà gli ultimi anni della sua vita come monaco laico, e producendo le sue ultime opere, considerate oggi una massima espressione del Rinascimento settentrionale.
La carriera del Lotto si dipana tra le città di Venezia, Treviso, Roma, Bergamo, ma è nelle Marche, tra Jesi, LoretoRecanati, che lui spesso ritorna e dove infatti abbiamo molte testimonianze del suo lavoro.

Quello che proponiamo è un itinerario alla scoperta dei luoghi marchigiani di questo artista, ampiamente rivalutato dalla critica solo alla fine dell’ottocento.

  • Ancona: la Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” custodisce la “Sacra Conversazione”, o “Pala dell’Alabarda” del 1539; nella Chiesa San Francesco alle Scale, invece è possibile ammirare la “Madonna Assunta” del 1550.
  • Jesi: la Pinacoteca Civica di Palazzo Pianetti espone una raccolta di cinque opere cinque opere eseguite tra il 1512 e il 1539. Commissionate dalle chiese di San Francesco al monte e San Floriano, tra queste opere spicca un vero capolavoro: la “Pala di Santa Lucia“. Ma non da meno sono la “Deposizione“, una grande pala per l’altare, “Annunciazione“, rappresentata su due tavolette, e infine la splendida “Madonna delle Rose“.
  • Cingoli: nella Chiesa di San Domenico, realizzata nel 1539 per l’altare maggiore, troviamo la grande tela della “Madonna del Rosario”.
  • Loreto: qui trascorse i suoi ultimi anni l’artista, come oblato presso il Santuario, e nel Museo-Antico Tesoro della Santa Casa si trovano alcuni dei suoi ultimi e ispirati lavori su tela realizzati tra il 1532 e il 1555. Tutte le opere rappresentano pagine molto importanti della cristianità e sono tutte permeate di grande spiritualità: “Cristo e l’Adultera“; “Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice“; “San Michele arcangelo caccia Lucifero“; “Il sacrificio di Melchisedech“; “Il Battesimo di Cristo;Presentazione di Gesù al Tempio“;”Adorazione dei Magi“; “Adorazione del bambino“; “San Cristoforo, San Rocco e San Sebastiano“.
  • Mogliano: nell’antica Chiesa di S. Maria di Piazza, sull’altare maggiore, troviamo la “Pala dell’Assunta” del 1548.
    Monte San Giusto: la Chiesa Santa Maria della Pietà in Telusiano custodisce la pala “La Crocifissione” del 1531, la cui cornice fu realizzata su disegno dello stesso artista, restaurate rispettivamente nel 1981 e nel 1996.
  • Recanati: al Museo Civico di Villa Colloredo Mels, che vale comunque una visita, è possibile ammirare la produzione giovanile del Lotto nelle opere: “Annunciazione “1527/1529; “San Vincenzo Ferrer in gloria” 1513; “San Giacomo pellegrino” 1512 ca; “Trasfigurazione” 1512; “Polittico di S. Domenico” 1508 .
  • Urbino: lo splendido Palazzo Ducale ospita la Galleria Nazionale delle Marche, dove è esposto “San Rocco” 1549. Opera iconograficamente simile a quella esposta a Loreto con gli altri due santi Cristoforo e Sebastiano, era inizialmente parte di un dittico, la cui altra metà però appartiene a una collezione privata.