Alla scoperta dei Castelli di Arcevia

Grazie alla posizione geografica centrale, al suo paesaggio collinare, alla sua costa, le Marche hanno conosciuto varie dominazioni, che hanno lasciato ampia testimonianza nei borghi e nei castelli che caratterizzano questa regione.

Arcevia, il cui antico nome Rocca Contrada è senz’altro più evocativo, è uno dei più importanti centri dell’entroterra di Ancona, incastonata tra gli appennini umbro-marchigiani e dominando la valle del Misa, gode di un panorama bellissimo fino al mar Adriatico. Con una storia ricca di dominazioni e conquiste, quello che rende davvero unico questo piccolo comune, sono i nove castelli ubicati nel suo territorio.

  • AVACELLI: annesso al comune di Rocca Contrada nel 1248, ma la sua fortificazione avviene solo nel 1400 con un’opera di cinta muraria che ancor oggi, insieme alla porta di accesso ad arco e la rispettiva torre semicircolare, conservano la loro originale struttura. Nel corso del tempo il Castello di Avacelli ha conosciuto conquiste e dominazioni e il suo patrimonio artistico e culturale si è arricchito. Di questo ne sono preziosa testimonianza soprattutto la chiesa di S. Lorenzo, che si trova sulla sommità del castello, e quella sottostante di S. Ansuino, sia per l’architettura che per le numerose opere d’arte custodite al loro interno. 
  • CASTIGLIONI: sorto nell’anno Mille, questo importante castello, trovandosi sulle ultime pendici della fascia collinare di Arcevia, fu da questa molto ambito per la posizione strategica e nel 1228 assalito e distrutto. Annesso da allora a Rocca Contrada, il Castello di Castiglioni ne seguirà le vicende storiche, assedi, dominazioni e riprese economiche annesse. Restaurata nel 1400 la struttura difensiva del castello, con una possente cinta muraria, i bastioni e le due porte di accesso, è ancora oggi in ottimo stato. Anche qui sono le chiese a raccogliere   e preservare le maggiori testimonianze artistiche, soprattutto la chiesa di S. Agata patrona del castello.
  • PITICCHIO: le prime tracce di questo castello sono del 1200, anch’esso fu distrutto e dominato da Rocca Contrada e lo stile totalmente quattrocentesco si deve al restauro completo che ne seguì. Le sue mura di cinta sono in ottimo stato, così come e il camminamento di ronda, totalmente percorribile e dal quale godere la vista dell’intera area. Il Castello di Piticchio ha le sue opere d’arte più importanti nella chiesa di S. Sebastiano
  • MONTALE: le prime notizie lo fanno risalire al 1223, il Castello di Montale si trova su un poggio e quindi strategicamente interessante per la vicina Rocca Contrada, che lo distrugge ben due volte, nel ‘250 e ‘280, per poterlo conquistare. Anche qui l’uso del laterizio come materiale da costruzione, caratterizza l’antica fortificazione, di cui è interessante il camminamento di ronda e la torre di guardia, annessa come campanile alla chiesa di S. Silvestro, riedificata nel 1830.
  • NIDASTORE: il più a nord di Arcevia il Castello di Nidastore è stato fin dai suoi inizi, databili intorno a metà del ‘100, molto conteso tra il Vescovo di Fossombrone e Rocca Contrada. Fu proprio  il vescovo a concederla a suo nipote, il conte Raniero di Taddeo nel 1408, che però venne ucciso dai fuoriusciti da Rocca Contrada. La tradizione vuole che l’uccisione fosse avvenuta per mano degli stessi abitanti di Nidastore, che non volevano permettere al conte di esercitare il diritto jus primae noctis sulle loro spose. L’attuale aspetto del castello è dovuto a una riedificazione dell’abitato ad opera di Rocca Contrada, che l’aveva distrutto e a cui papa Pio II lo concesse nel 1462. Di interesse sono la cinta muraria, ottimamente conservata e su cui poggiano le abitazioni, ma anche portali di palazzi del ‘500 e ‘600 in ottimo stato conservativo.
  • LORETELLO: uno dei più antichi, risale infatti al 1072, anche il Castello di Loretello divenne possedimento di Rocca Contrada intorno alla seconda metà del 1200. La notevole cinta muraria, percorribile, il ponte di accesso imponente, il grande torrione circolare e le feritoie che ancora sono visibili, devono il loro aspetto attuale e l’ottimo stato conservativo, ad un ampliamento risalente tra il XVI e XV secolo.
  • SAN PIETRO IN MUSIO: piccolo castello poco lontano da Loretello, le sue prime tracce sono del 1230. Con un urbanistica del ‘400 pressoché intatta, il Castello di San Pietro in Musio, non conserva moltissime tracce delle mura originali, salvo la cinta con il camminamento di ronda, mentre molto apprezzabile il Santuario della Madonna di Montevago, risalente al 1500 e dove ammirare l’affresco della Vergine di Venanzio da Camerino e Piergentile da Matelica.
  • PALAZZO: vero e proprio paese murato e arroccato su un poggio, Castello Palazzo ha una struttura urbanistica medievale quasi intatta e particolare, con le stradine e gli stretti vicoli che si inerpicano lungo le pendici del monte Caudino. Unico castello costruito e non conquistato da Rocca Contrada nel tardo 1300, per esigenze difensive dell’area, qui sono ancora oggi ben visibili tratti delle possenti mura in pietra e cotto e una porta di accesso di stile quattrocentesco. Da non perdere assolutamente una visita alla chiesa dei Santi Settimio e Stefano, di epoca tardo barocca, e i bellissimi affreschi dell’Oratorio S. Vincenzo.
  • CAUDINO: edificato da Rocca Contrada come Palazzo nel 1338 per inglobare e difendere le ville circostanti, Caudino viene fortificato ed elevato a Castello nel 1400 per esigenze difensive e di controllo del territorio, strategicamente importante. Ammirabile il portale d’accesso e la chiesa di S. Stefano ristrutturata nel ‘700, con il suo affresco cinquecentesco della Madonna di Loreto.